sabato 15 dicembre 1973

COMUNICATO AI RIVALTESI...

Rivalta 15/12/1973 

E per Rivaltesi intendiamo tutti, dal più giovane al più vecchio, a tutti coloro ai quali fa piacere sentire parlare delle cose nuove di Rivalta.  Senz’altro non è una cosa di tutti i giorni dire che finalmente nel nostro Comune è nata una Polisportiva voluta e formata dai giovani del paese, con sede tra le mura dell’oratorio parrocchiale con denominazione sociale Polisportiva Atlavir. 
Cosa voglia dire non siete Voi i primi a chiedervelo… E’ nato come Rivalta scritto al contrario, nasconde un altro significato derivante dal latino: Atlas = atlante, mondo + Vir = uomo, personaggio, personaggio del mondo, dunque, uomo di società, Uomo con la U maiuscola. 

Su questo alto significato sociale i fondatori dell’Atlavir hanno posto le loro strutture d’organizzazione dello sport affinché esso sia inteso come la pratica dell’attività fisica fatta per divertimento, piacere, ricreazione, miglioramento e benessere. 
La polisportiva Atlavir si propone di condurre un’attività che apra le porte a tutti escogitando forme di competizione che prevedono una folta partecipazione anziché la selezione della qualità. Sport di massa, dunque, per dare vita a forme tradizionali di cultura e crearne delle nuove tenendo conto della struttura e dello spirito della comunità. 

Attraverso lo sport, il vostro ragazzo o ragazza, cari genitori, svilupperà il senso di responsabilità, la capacità di collaborazione, l’auto sacrificio, la ricerca della perfezione, imparerà ad obbedire allo spirito ed al contenuto delle norme di vita con piena lealtà, saprà rispettare il suo avversario e conservare la propria calma e dignità in ogni circostanza. 
… Per il momento, con le strutture tutt’ora vigenti, (campo di pallacanestro e pallavolo all’aperto, palestra, prato del vecchio campo di calcio) l’Atlavir istituisce a partire dal 1° gennaio 1974 il seguente programma sportivo: 
Corsi di ginnastica formativa per fanciulli di ambo i sessi dai 6 ai 7 anni.  Corsi introduttivi di formazione per minivolley e minibasket per fanciulli di ambo i sessi dai 7-8-9-10 anni. 

Competizioni sportive di: Sci, Atletica leggera, Pallacanestro, Pallavolo, Ping-pong, Bocce, Rugby. 
…per tali attività non sono previste tasse di iscrizione, le uniche spese a carico delle famiglie saranno: la visita medica ed una normale divisa da ginnastica (maglietta, calzoncini, scarpe). 
… Il Consiglio direttivo augura ai Rivaltesi Buon Natale e Prospero anno nuovo

giovedì 13 dicembre 1973

1973-2003 - La storia… attraverso “frammenti di memoria”

“A VOI E ALLA GIOVINEZZA TRASCORSA IN MEZZO A VOI” 

Da dove nasce l’esigenza di “fare memoria”? Si fa memoria di qualcosa che non c’è più per rinnovarne il ricordo, nel bene o nel male. Si fa memoria di una persona, di un evento, di un tempo passato, di un luogo. E’ importante avere chiaro il perché: affetto come memoria di un amore forte, vissuto e mai spento. Emozione: in risposta ad una nascita, una separazione, un’unione, una morte, un’alba o un tramonto. Ricordo storico o per qualcuno, nostalgia: della giovinezza, di un lavoro interessante, della scuola, di un luogo, di un incontro, di un’arrampicata o di un viaggio in barca o più semplicemente per uno sguardo intenso sul creato. 

ATLAVIR = RIVALTA 1973… 2003... 
“IL PASSATO CI PUO’ SERVIRE DA GUIDA, MA NON LO SI RIPETE” 

Trent’anni di Atlavir a Rivalta e la voglia condivisa da chi c’è e da chi c’era di fare memoria, per conoscere dagli uni, per ricordare dagli altri un evento vissuto e vivente che in fondo non è comunicabile, difficile da condividere, quanto può essere arduo condividere una passione che coinvolge il tutto dell’uno e spesso il niente dell’altro. Eppure questa passione ha unito molti seppur con espressioni diverse e per questo il fare memoria ci azzecca, ci entra dentro, ha un senso. 

... 1973 
Due preti innamorati della loro comunità alla ricerca di uno sbocco a tanta passione. Cristo al centro, presenza essenziale seppur assolutamente invisibile. Primo obiettivo: la libertà. Divenire liberi: la meta; sentirsi liberi: categorico per i nostri preti (apertura a tutti, nessuna connotazione confessionale, anche se i fondi e le strutture erano della Parrocchia). Un gruppo di uomini di buona volontà pronti a condividere tutto ciò, e soprattutto la disponibilità a cambiare, a mettersi in gioco, a donare la ricchezza e la fatica delle esperienze precedenti per convogliarle in qualcosa di imprevedibile, dinamico, in continua evoluzione, a buttare energie in qualcosa che avrebbe potuto finire domani o continuare per anni… 

… E fu lo sport come servizio... 

lunedì 10 dicembre 1973

Una sfilata di volti

di Sandra Chironna 

A distanza di tanti anni, la prima cosa che mi viene in mente sono i volti di tutti i bambini, ragazzi e genitori che sono entrati nell’ufficio di P.zza Camosso. L’iscrizione in segreteria era il primo passo. Il semplice fatto che tutti venivano accettati senza riserve e, anche se non particolarmente dotati, inseriti in una delle attività dell’Atlavir, faceva sì che ogni ragazzino si sentisse quasi un atleta. La felice intuizione di alimentare la fiducia in se stessi ha contribuito al successo, tanto che negli anni settanta i ragazzi iscritti erano circa quattrocento. Considerando che all’epoca gli abitanti di Rivalta erano poco più di novemila (comprese le frazioni di Pasta e Tetti Francesi), attorno all’Atlavir ruotava quasi tutta una generazione, dall’asilo alle superiori. E qui nasceva la prima difficoltà: trovare lo spazio per tutti, con l’unica palestra a disposizione (la “don Milani”), la relativa pulizia che vedeva impegnati, scopa in mano, dirigenti, allenatori e qualche genitore di buona volontà. Poi occorreva organizzare i tempi, trovare persone disponibili ad allenare e seguire le attività in palestra o i rapporti con il Comune, la Scuola, le varie Federazioni. Ricordo con una certa tenerezza le prime gare campestri, i primi tornei di basket dei nostri ragazzi, ammucchiati per il trasporto nelle auto di qualche genitore. Ricordi piacevoli di serate tirate in lungo per organizzare la prima Festa dello Sport, le Mostre mineralogiche, le gite del gruppo escursionistico, il primo “Carlevè dij cit”, il primo “Banco di beneficenza” per autofinanziarci, con la partecipazione di tutti, giovani e meno giovani. Erano coinvolte famiglie che trasmettevano il senso di una Comunità proiettata alla costruzione del futuro dei più giovani. Per questo le energie e il tempo dedicati all’Atlavir e ai ragazzi hanno già ricevuto la loro ricompensa. 

… Il Tempo, più allenato di noi a correre, ha portato volti nuovi alla “squadra Atlavir”: volti nuovi? Mica tanto...! Ora ad allenare ed a formare il Direttivo ci sono quei ragazzi di trent’anni fa e in palestra i loro figli.

Come è nata l'Atlavir...

di Gino Gallo 

Sono ormai diverse volte che mi viene chiesto di scrivere o raccontare come è nata l'Atlavir e come ho vissuto io l'esperienza in questa società.  Da quel mese di settembre 1973, sono passati trenta anni e certi ricordi si fanno sempre più sfumati, ma alcuni fatti importanti accaduti allora sono chiari nella mia memoria. Rivalta era a quel tempo un paese in forte espansione ed era evidente la necessità e la voglia di tante ragazze e ragazzi di fare attività sportiva.  L'unica società esistente allora era l'A.C. Rivalta che praticava calcio e che ovviamente non poteva soddisfare le tante richieste, anche femminili. 

Da pochi mesi era giunto a Rivalta come viceparroco un giovane sacerdote, don Bartolo Perlo, che attento alle problematiche giovanili colse subito questa esigenza e si mise all'opera per vedere di creare delle opportunità. Il suo lavoro venne sostenuto fortemente dall'allora parroco don Luigi Caccia. 
Don Bartolo contattò diverse persone che avevano praticato sport agonistico proponendo loro di fare gli allenatori, e altre più portate per la parte organizzativa e dirigenziale. Furono così coinvolte inizialmente una decina di persone… era difficile dire di no a don Bartolo, lui sapeva dare entusiasmo, voglia di fare e la giusta dose di responsabilità. I componenti di questo gruppo ebbero modo di conoscersi, confrontarsi, amalgamare le loro esperienze passate e creare tra loro un rapporto di stima e amicizia. Era così nato il gruppo dirigente e il primo nucleo di allenatori. L'obiettivo primario era quello di dare la possibilità al maggior numero di ragazze e ragazzi di praticare uno sport, di giocare tutti e, importante, questa possibilità doveva essere offerta in modo gratuito. 
I problemi economici vennero risolti nel tempo con l'organizzazione di iniziative
collaterali quali il “Banco di beneficenza” e la distribuzione dei "Sonetti" in occasione delle feste patronali del paese. A questo si aggiunse la generosità di diverse famiglie che avevano saputo cogliere l'importanza e la bontà della proposta. 
Interessante la scelta del nome dato alla società: venne chiesto ai ragazzi di proporre dei nomi; tra i tanti venne scelto quello che sembrava il più curioso, il nome di Rivalta letto al contrario: ATLAVIR. Iniziarono quindi gli allenamenti, vennero formate le prime squadre e formalizzate le iscrizioni ai campionati. Mancava la palestra e le prime partite di pallacanestro furono giocate all'aperto, su un campo tracciato sull'asfalto e i canestri regolamentari costruiti da volenterosi genitori. L'entusiasmo era grande e il tifo non mancava mai. 

Vennero formate poi in rapida successione le squadre di atletica leggera, di pallavolo, di rugby educativo, di tennis tavolo e qualche tempo dopo, fu proposta la ginnastica educativa per i più piccoli.
Venne organizzata la prima "Festa dello Sport" che ebbe un grande successo. Vi furono altri giorni memorabili, come il viaggio in aereo a Roma per i campionati italiani di corsa campestre, la vittoria di tre ragazzi dell'Atlavir nella manifestazione nazionale "Esercito-Scuola" a Rimini sempre nella campestre, il viaggio a Vif in occasione del gemellaggio di questo paese francese con Rivalta, le trasferte a Firenze e Treviso ancora per i campionati italiani di corsa campestre. Con il tempo le richieste di partecipazione aumentavano, bisognava così trovare altri allenatori e la proposta veniva fatta ai ragazzi più anziani avviandoli a corsi di formazione. È stato così che centinaia e centinaia di ragazzi rivaltesi hanno potuto praticare sport, con impegno, con gioia, con qualche sofferenza, ma tutti da protagonisti. Personalmente ho ricordi bellissimi di quegli anni, rammento il volto di tanti ragazzi, il loro entusiasmo, le piccole difficoltà, le soddisfazioni, le gioie condivise.
Ancora oggi a distanza di tanti anni mi capita spesso di incontrare persone che furono i ragazzi dell'Atlavir di allora, e tutti ricordano con piacere quella esperienza.
Come tanti altri ho dedicato molto del mio tempo libero a questa società, ma in cambio ho avuto tantissimo. Stare in mezzo ai giovani, lavorare per loro, sapere di aver contribuito alla loro crescita in un ambiente sano è stata per me una grande soddisfazione. Conoscere i ragazzi, le loro famiglie e tante altre persone nell'ambiente sportivo è stata un'esperienza molto utile.
Impegnarsi per l'Atlavir ne è valsa la pena.

domenica 9 dicembre 1973

PRESIDENTI ATLAVIR 1973-2003

1973/1974 - Ugo Martire
1974/1983 - Gino Gallo
1983/1984 - Enrico Catozzi
1984/1985 - Gino Gallo
1985/1991 - Marco Pistolato 
1991/1995 - Angelo Pace
1995/2003 - Giorgio Didero
2003... - Giogrio Didero