lunedì 10 dicembre 1973

Una sfilata di volti

di Sandra Chironna 

A distanza di tanti anni, la prima cosa che mi viene in mente sono i volti di tutti i bambini, ragazzi e genitori che sono entrati nell’ufficio di P.zza Camosso. L’iscrizione in segreteria era il primo passo. Il semplice fatto che tutti venivano accettati senza riserve e, anche se non particolarmente dotati, inseriti in una delle attività dell’Atlavir, faceva sì che ogni ragazzino si sentisse quasi un atleta. La felice intuizione di alimentare la fiducia in se stessi ha contribuito al successo, tanto che negli anni settanta i ragazzi iscritti erano circa quattrocento. Considerando che all’epoca gli abitanti di Rivalta erano poco più di novemila (comprese le frazioni di Pasta e Tetti Francesi), attorno all’Atlavir ruotava quasi tutta una generazione, dall’asilo alle superiori. E qui nasceva la prima difficoltà: trovare lo spazio per tutti, con l’unica palestra a disposizione (la “don Milani”), la relativa pulizia che vedeva impegnati, scopa in mano, dirigenti, allenatori e qualche genitore di buona volontà. Poi occorreva organizzare i tempi, trovare persone disponibili ad allenare e seguire le attività in palestra o i rapporti con il Comune, la Scuola, le varie Federazioni. Ricordo con una certa tenerezza le prime gare campestri, i primi tornei di basket dei nostri ragazzi, ammucchiati per il trasporto nelle auto di qualche genitore. Ricordi piacevoli di serate tirate in lungo per organizzare la prima Festa dello Sport, le Mostre mineralogiche, le gite del gruppo escursionistico, il primo “Carlevè dij cit”, il primo “Banco di beneficenza” per autofinanziarci, con la partecipazione di tutti, giovani e meno giovani. Erano coinvolte famiglie che trasmettevano il senso di una Comunità proiettata alla costruzione del futuro dei più giovani. Per questo le energie e il tempo dedicati all’Atlavir e ai ragazzi hanno già ricevuto la loro ricompensa. 

… Il Tempo, più allenato di noi a correre, ha portato volti nuovi alla “squadra Atlavir”: volti nuovi? Mica tanto...! Ora ad allenare ed a formare il Direttivo ci sono quei ragazzi di trent’anni fa e in palestra i loro figli.

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